L'imprenditore italiano Marco Astori, insieme ad un socio francese, è riuscito, dopo uno studio durato 7 anni, a mettere a punto un nuovo tipo di plastica prodotta esclusivamente con scarti alimentari, quindi totalmente biodegradabile. Il prodotto è stato presentato a numerose fiere, e, anche se i costi di produzione sono ancora più alti di quelli della plastica tradizionale, i due sono pronti a tentare la scalata "ecologica" ad un business milionario.

Fino ad oggi quello al pancreas era uno dei tumori più difficilmente diagnosticabili: il male è rilevato dai test solo quando ha già raggiunto una fase molto avanzata.
La tecnica diagnostica elaborata da questo giovane talento del Maryland è invece molto più economica e rileva la malattia in fase precoce.

Domenica 16 giugno 2013, per circa un'ora, e per la prima volta nella sua storia, l'Italia è stata completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, ovverosia tutta l'energia consumata nel Paese è stata prodotta con fonti rinnovabili. La notizia (nel totale silenzio dei mezzi di informazione) apre uno squarcio sulla tecnica di immagazzinamento delle energie rinnovabili, che promette di portare, in un imminente futuro, straordinari sconvolgimenti tecnologici.

Sergio Canavero, neurochirurgo torinese, si dice possibilista circa il fatto che, entro pochi anni, sarà possibile trapiantare la testa di chi è affetto da malattie neurodegenerative sul corpo di chi è morto a causa di traumi cerebrali, con inimmaginabili prospettive di guargione per malati oggi senza speranza.
Ma secondo alcuni colleghi le difficoltò pratiche da risolvere sono tali da confinare ancora questo progetto nella mera fantascienza.

Sono più di 15 anni che il cosiddetto "metodo Di Bella" per la cura del cancro è stato bocciato da una controversa sperimentazione istituita dal Ministero della Sanità. Ma ancora oggi sono in tanti che si rivolgono a questa terapia, praticabile solo in regime privato, con grande fiducia e risultati dichiarati sensazionali. Di tutt'altro avviso oncologi e specialisti "ortodossi", secondo i quali i dati pubblicati sui risultati sono pochi e di dubbia scientificità.