Da ieri 1° Ottobre, a causa del mancato accordo in Parlamento fra Repubblicani e Democratici in materia di bilancio, alcuni pubblici servizi di competenza federale saranno sospesi a tempo indeterminato. Non è la prima volta che accade nella storia del paese e, anche se saranno risparmiati dal cosiddetto "shut down" alcuni servizi essenziali come la Sanità o gli enti pensionistici, circa 800.000 lavoratori si troveranno letteralmente senza stipendio.

Con la cessione della quota di maggioranza alla spagnola Telefonica, Mediobanca e Intesa San Paolo si apprestano ad abbandonare definitivamente la compagnia telefonica Telecom. E'l'ennesimo capitolo della privatizzazione e/o cessione all'estero delle aziende di interesse pubblico italiano.

Ancora una volta il Corriere della Sera riporta notizie platealmente scorrette sulla situazione del mondo accademico italiano.

Nella puntata di ieri 16 settembre, la trasmissione televisiva di Rai 3 Presa Diretta ha puntato i riflettori sull'attuale situazione economica dell'Italia e anche di altri paesi europei. Dando voce a cittadini, lavoratori e imprenditori, si è valutato sul campo l'effetto delle misure economiche propugnate dall'Unione Europea quale medicina dei mali per i Paesi meno virtuosi. Il risultato è stato impietoso.

Si protrae ormai da tempo l'indagine della magistratura sulla questione ambientale dell'Ilva di Taranto. I Riva rispondono alla chiusura preventiva degli impianti con il licenziamento degli operai, un'azione che assomiglia tanto ad una rappresaglia. Siamo dunque autorizzati a parlare di scontro tra industria e magistratura? Lo stivale è forse attraversato da una "furia anti industriale"? (come titola Stefano Cingolani su Linkiesta).