Lo stallo politico in Zimbabwe continua, prime violenze nei centri rurali

Giorno dopo giorno la situazione precipita in Zimbabwe. A tre settimane dalle elezioni presidenziali, non sono ancora stati comunicati dei risultati ufficiali. E nel frattempo si iniziano a rilevare i primi episodi di violenza perpetrati da alcuni gruppi militari sostenitori del presidente uscente Mugabe. Alcuni rappresentanti religiosi del paese paventano addirittura l'ombra di un possibile ed imminente genocidio.

Posta per il vicesindaco

Sembra che in alcuni piccoli centri del mezzogiorno d'Italia il tempo non passi, che tutto resti immobile, che gli eventi e le situazioni si ripetano sempre uguali a se stesse, che anche le azioni malavitose o intimidatorie, come in questo caso, seguano sempre gli stessi schemi, da millenni.
Suscita meraviglia, e al contempo sdegno, lo stridente contrasto della vita moderna e progredita delle metropoli, con i riti brutali e ancestrali dei piccoli centri più remoti del medesimo paese.

Dostojevskij tra incubi e violenza

Dopo molto tempo (18 anni per la precisione) Montaldo (regista di Sacco e Vanzetti) si cimenta di nuovo con un film. L'argomento è molto interessante: Dostojevskij sta concludendo la stesura di Il Giocatore e nello stesso momento si interroga sul potere e sul terrorismo. Il film sembra molto attuale nonostante sia ambientato nella Russia del XIX secolo. Il titolo del film si rifà all'omonima opera di Dostojevskij (I Demoni) che è anche uno tra pochi romanzi politici dello scrittore.

Galileo-scoops

I "Galileo-scoops" imperversano sulla carta stampata, soprattutto a seguito della mancata visita del Papa alla Sapienza per l'inaugurazione dell'anno accademico tuttora in corso. Ma quanti di questi scoops sono realmente tali? La maggior parte di essi sventola di fronte agli occhi dei lettori presunti inediti che in realtà sono vecchie conoscenze degli addetti ai lavori. Falsi scoops appositamente studiati per aumentare le vendite e nulla più, e che poi puntualmente non vengono smentiti.

Storia di "giovani" combattenti colombiani

Purtroppo si parla ancora della vergognosa e indegna questione dei bambini-soldato. Molti sono quelli che, per fame, stenti e indigenza, si uniscono alle formazioni paramilitari colombiane in tenera età. Nonostante la maggior parte dei gruppi guerriglieri affermi di non arruolare minori nelle proprie fila, i dati dicono il contrario.

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Lingua: Italiano
Fonte: PeaceReporter