Terremoto a Pompei
Ha scatenato vivaci polemiche, la scorsa settimana, la decisione da parte dei lavoratori del sito archeologico di Pompei di indire un'assemblea sindacale nell'orario di lavoro, causando, di fatto, la chiusura del sito. I sindacati, tuttavia, respingono le accuse sdegnate piovute da più parti sugli scioperanti, illustrando la situazione difficile e tutt'altro che regolare in cui questi lavoratori si trovano da mesi.
Servizi Sociali - Genitori: è guerra?
Il 5 dicembre scorso sono stati definitivamente assolti i coniugi Covezzi dall'accusa più infamante che su un genitore si possa adombrare: pedolfilia e violenza aggravata sui propri quattro figli. Peccato, però, che nel frattempo Delfino Covezzi sia morto (l'accusa risale al 1998) e soprattutto, che all'epoca i bambini siano stati immediatamente sottratti ai genitori, che non li hanno mai più rivisti. Il Foglio ricostriusce tutte le tappe di questa scandalosa (e misconosciuta) storia.
Dietro la maschera di una caratterista di successo
Il giornalista Alessandro Dell'Orto ha realizzato un'intervista a Irina Sanpiter, interprete del film-cult Bianco, Rosso e Verdone (nel personaggio ancora più cult di Magda...) che ha accettato, dopo tanti anni, di mettersi a nudo, raccontando il perché del suo abbandono delle scene e frammenti della propria vita privata. Oltre a gustosi aneddoti sulla realizzazione del film.
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Privatizzazione dell'acqua, ci riprovano!
L'ultima Legge di Stabilità, recentemente approvata dal Parlamento, contiene, tra le altre disposizioni, alcune norme tecniche che regolano il settore della distribuzione idrica. Il giornalista Roberto Lessio ha realizzato un'inchiesta, dalla quale ha tratto anche un libro, secondo cui risulterebbe che le nuove norme ostacolerebbero economicamente i Comuni intenzionati a mantenere pubblica la gestione dell'acqua, a vantaggio invece dei colossi privati già presenti in diverse realtà del mercato.
Assolti i membri della Commissione Grandi Rischi
La Corte d'Appello ha assolto in secondo grado i membri della Commissione Grandi Rischi (tranne un componente) che nel 2009 ritennero non vi fossero i presupposti per evacuare la città dell'Aquila una settimana prima del grande terremoto che la colpì. E' stata così ribaltata la sentenza di primo grado che aveva condannato tutti gli imputati, e ciò ha, come prevedibile, armato lo sdegno dei parenti delle vittime.
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